Psicologa Psicoterapeuta
Quale approccio scegliere?
Nel mondo della psicoterapia esistono molte scuole di pensiero che possono guidare il lavoro di un terapeuta. Ogni psicologo sceglie di formarsi secondo l'approccio che reputa più interessante e anche più in linea con le proprie corde personali. Ciascuna scuola di pensiero utilizza metodi diversi ma persegue comunque lo stesso obiettivo: accompagnare la persona nel comprendere ed elaborare il proprio vissuto affinchè possa conquistare una nuova condizione di benessere.
L'approccio che io ho scelto per la mia formazione si chiama Costruttivismo ed è fondato sul pensiero di George Kelly. Trovo questa scuola di pensiero molto interessante perchè propone una visione innovativa e di ampio respiro del funzionamento degli esseri umani, della genesi del disagio e delle possibilità che apre la terapia.
L'approccio costruttivista sostiene che ciò che chiamiamo "realtà" non è indipendente dall'osservatore, non è svincolata dal soggetto che la percepisce. Ogni persona, come uno scienziato che formula ipotesi o un narratore che dispiega una trama, è continuamente impegnata a dare senso alla propria identità, agli altri, alle relazioni con loro, al mondo. In questo modo la realtà che noi costruiamo ci fa incontrare il mondo così come lo percepiamo ed è soggetta a continue ricostruzioni e reinterpretazioni da parte nostra. Questo credo sia il punto di grande forza di questo approccio terapeutico: è un invito ad ampliare l'orizzonte, a riconsiderare, rivisitare e migliorare i propri modi di comprendere la realtà, se stessi e gli altri. Questa visione rende la terapia un processo creativo che permette di imparare a immaginare scenari diversi e futuri alternativi, abbandonando gli schemi ricorrenti e i ruoli ripetitivi del passato. La terapia costruttivista considera con profondo rispetto le differenze individuali e la loro legittimità e non propone mai soluzioni standard. Cerca piuttosto di comprendere quali sono le domande profonde che ogni individuo porta con sè e che lo guidano nel suo pensare, agire e mettersi in relazione con gli altri. Secondo questa prospettiva, l'unica via per evolvere come esseri umani è avere il coraggio di porsi domande diverse come guida e cimentarsi in nuovi tentativi che allarghino il confine delle nostre possibilità.