Psicologa Psicoterapeuta
Quale approccio scegliere?
Nel mondo della psicoterapia esistono molte scuole di pensiero che possono guidare il lavoro di un terapeuta. Ogni psicologo sceglie di formarsi secondo l'approccio che reputa più interessante e anche più in linea con le proprie corde personali. Ciascuna scuola di pensiero utilizza metodi diversi ma persegue comunque lo stesso obiettivo: accompagnare la persona nel comprendere ed elaborare il proprio vissuto affinchè possa conquistare una nuova condizione di benessere.
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​​​​​​​​​​L'approccio da cui sono partita per la mia formazione come psicoterapeuta si chiama Costruttivismo ed è fondato sul pensiero di George Kelly. Trovo questa scuola di pensiero molto interessante perchè propone una visione innovativa e di ampio respiro del funzionamento degli esseri umani, della genesi del disagio e delle possibilità che apre la terapia. ​
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L'approccio costruttivista sostiene che ciò che chiamiamo "realtà" non è indipendente dall'osservatore, non è svincolata dal soggetto che la percepisce. Ogni persona, come uno scienziato che formula ipotesi o un narratore che dispiega una trama, è continuamente impegnata a dare senso alla propria identità, agli altri, alle relazioni con loro, al mondo. In questo modo la realtà che noi costruiamo ci fa incontrare il mondo così come lo percepiamo ed è soggetta a continue ricostruzioni e reinterpretazioni da parte nostra. Questo approccio terapeutico è un invito ad ampliare l'orizzonte, a riconsiderare, rivisitare e migliorare i propri modi di comprendere la realtà, se stessi e gli altri. La terapia diviene un processo creativo che permette di comprendere i presupposti profondi che ci guidano, di imparare a immaginare scenari diversi e futuri alternativi, di cimentarsi in nuovi tentativi, abbandonando gli schemi ricorrenti e i ruoli ripetitivi del passato.
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Negli ultimi anni ho intrapreso un nuovo percorso di formazione in Compassion Focused Therapy (CFT), un approccio fondato sugli studi di Paul Gilbert che integra le neuroscienze, la psicologia evoluzionistica e gli studi sull'attaccamento. La CFT non si concentra sul trattamento di un disturbo specifico ma si occupa di un aspetto della personalità più generico che ci accomuna tutti in quanto esseri umani: l'atteggiamento interiore che adottiamo nei confronti di noi stessi, in particolare verso le parti di noi più vulnerabili e in difficoltà. Questo tipo di terapia si dedica ad accompagnare le persone a sviluppare un atteggiamento interiore fatto di ascolto, di accoglienza per chi siamo e per ciò che è vivo in noi, mosso dal desiderio di prendersi cura di noi stessi con un'intenzione benevola e curiosa. La CFT si occupa al contempo di riconoscere, comprendere e mitigare gli atteggiamenti autocritici e giudicanti che abbiamo appreso e introiettato e che spesso non solo non ci vengono in aiuto ma, al contrario, tendono a generare buona parte delle nostre difficoltà. Ho trovato la Compassion Focused Therapy illuminante ed efficace, sia dal punto di vista personale che professionale, e sono entusiasta di averla integrata nell'approccio terapeutico che propongo alle persone che si rivolgono a me.